Motorizzare il telescopio con una vecchia stampante Home-Page -

Smontare una stampante

E' possibile usare vecchie stampanti (quelle ad aghi che funzionano in DOS sarebbero le ideali) ma nel mio caso ho usato una stampante che proprio vecchia non e', ma visto che si era irrimediabilmente danneggiato il corpo del getto d'inchiostro, la tenevo in uno scaffale del mio ufficio ormai da 6 mesi.
Essendo la parte elettronica ed elettromenica ancora in perfetto stato (aveva solo 18 mesi di vita) ho voluto provare a utilizzarne le parti per poter pilotare i movimenti del telescopio controllando il tutto via computer. Questa stampante e' un po' troppo moderna e offre molte funzioni legate all'utilizzo Windows che nel nostro caso rappresentano un ostacolo.

La mia stampante era una EPSON Stylus 600 a colori.

E' bene informarvi subito che la realizzazione di quanto mi propongo non e' ancora ultimata e per il momento non troverete la spiegazione delle parti piu' difficli in quanto sto ancora lavorando e non sono sicuro di poter far funzionare correttamente tutto subito. In fondo, e' proprio questo il fascino della sperimentazione e dell'autocostruzione.

Il nostro scopo

Come avrete gia' capito, la stampante dispone di due bei motorini passo-passo ciascuno dei quali sara' utilizzato per muovere un asse della montatura. Nel caso desideriate muovere solo un asse, la cosa e' molto piu' facile in quanto si puo' usare il solo motorino di trascinamento del foglio (dell'avanzamento della carta) pilotandolo con un software molto semplice. Si potra' ottenere un semplice moto orario per ogni tipo di montatura, Dobson compresa.

Smontiamo tutto!

Dopo aver rimosso tutte le parti in plastica che danno forma alla stampante, arriva il momento di iniziare a svitare tutte le viti interne facendo attenzione a salvaguardare tutti i collegamenti presenti. E' necessario ricordare che tutti i componenti elettrici della stampante (motori, sensori, pulsantiere, etc) dovranno rimanere collegati.

Questa e' ovviamente la parte piu' semplice in quanto e' sufficiente un cacciavite per procedere al disassemblaggio. Tutte le viti e tutti gli ingranaggi liberi potranno tornare utili in un secondo momento ed e' bene conservarli. Tenete presente che la stampante che ho usato io non e' tra le migliori per i nostri scopi in quanto ha sensori un po'dappertutto e si blocca, ad esempio, se la cartuccia dell'inchiostro finisce. Meno e' moderna, meglio e'. Per il momento sono costretto a tenere collegata tutta la testa di stampa con le relative inutili cartucce (piene) per i colori e per il nero! In piu' tutta una serie di test e di calibrazioni seguono ogni accensione e prima di poterla avere on-line passano anche 20 secondi. Come se non bastasse, il buffer di stampa non permette l'esecuzione immediata dei comandi e tutte le funzioni devono essere eseguite da un opportuno codice...

La stampante contiene almeno 2 motori passo-passo che utilizza rispettivamente per muovere la testina di stampa e per far avanzare la carta. I due motori saranno le nostre guide e anche nel caso di un eventuale insuccesso potremmo sempre utilizzarli separatamente e collegarli ad un altro circuito (vedi l'altra sezione del progetto che sfrutta l'interfaccia per PC) che e' semplice e facile da realizzare. Se, inoltre, la forza dei due motori (che saranno opportunamente demoltiplicati con una serie di ingranaggi) non fosse sufficiente a muovere il telescopio, li potremo utilizzare per realizzare un fuocheggiatore elettrico di precisione o quant'altro ci verra' in mente...

Una volta separati tutti i componenti, cercheremo di ottenere un corpo compatto, trasportabile e pronto per la sperimentazione piu' complicata:
sara' necessario realizzare un software specifico (in qualsiasi linguaggio che supporti il controllo della porta parallela). Per praticita' io sto programmando le principali funzioni in QuickBasic, un datato ma potente compilatore (lavora in DOS) che consente di controllare praticamente tutto e di realizzare file eseguibili pronti all'uso.

Potendo programmare opportunamente i movimenti, si potranno realizzare alcune interessanti funzioni tipiche dei sistemi piu' potenti, come la fuzione GO TO per puntare direttamente gli oggetti celesti o la funzione di semplice inseguimento tarata sul movimento terrestre. Si potra' anche controllare il telescopio in remoto (con CCD) standosene comodamente seduti in casa.

La seconda parte del lavoro da affrontare e' forse la piu' complicata (per me) e consiste nel realizzare adeguati supporti meccanici in grado di collegare fisicamente i motori ai movimenti del telescopio. I primi tentativi di costruire demoltiplicatori per i motori sono stati piuttosto faticosi.

Per ora mi fermo qui. Presto arriveranno le foto e le indicazioni per le parti ancora in lavorazione. Se avete voglia di seguirmi in questa avventura e smontare una stampante, saro' lieto di scambiare ogni esperienza e metterla a disposizione di tutti gli appassionati su questo stesso sito.


Home-Page

(c) 2000 Riccardo Ricci - info @ metaseen . com - (rimesso online Ottobre 2019)